Fobie specifiche
Con fobia specifica si fa riferimento a una condizione di paura o ansia marcate nei confronti di un oggetto o di una situazione specifici e questo stato di paura e ansia si ritiene sproporzionato rispetto al pericolo effettivamente presente nella situazione.
Esistono moltissimi tipi di fobie, ma le principali possono essere raggruppare in 4 ambiti:
- animali (es. ragni, serpenti, insetti, cani, ecc..);
- ambiente naturale (es. le altezze, i temporali, l’acqua, ecc..);
- sangue-iniezioni-ferite (es. paura del sangue, degli aghi, di procedure mediche invasive, ecc..);
- situazionali (es. aeroplani, ascensori, luoghi chiusi, ecc..).
Altri tipi di fobie non classificate in questi ambiti possono riguardare la paura di soffocare o vomitare o in età infantile la paura dei rumori forti o dei personaggi in maschera tipo clown. Molto spesso chi presenta una fobia specifica in realtà teme in modo importante più di un oggetto e situazione, nello specifico mediamente si riscontrano 3 oggetti o situazioni fobiche. La fobia specifica insorge tipicamente nel corso dell’età infantile o dell’adolescenza, ma non è comunque esclusa un’insorgenza in età adulta, la quale può verificarsi in seguito a situazioni ed eventi vissuti come stressanti o traumatici.
Per quanto spesso non costituiscano situazioni fortemente invalidanti, almeno in apparenza, bisogna sottolineare come una fobia specifica che persista dall’età infantile a quella adulta incontri maggiori difficoltà di andare incontro a una remissione completa.
La persona può inoltre cominciare a mettere in atto tutta una serie di strategie di evitamento più o meno consapevoli delle situazioni temute in modo da non sperimentare paura e ansia nella propria vita quotidiana (ad esempio per andare a lavoro evita di passare per un ponte se è presente la paura delle altezze, evita di andare dal medico se ha paura di procedure diagnostiche o entrare in una stanza buia dove potrebbero esserci dei ragni). In questo modo la persona continua a funzionare discretamente pur facendo ricorso a una struttura sapientemente incastrata di evitamenti.
È importante sottolineare come gli aspetti relativi all’intensità della paura, all’evitamento e alla persistenza siano fondamentali perché si consideri l’effettiva presenza di una fobia specifica. È infatti molto comune nella popolazione e soprattutto in età infantile la presenza di paure transitorie che possono considerarsi assolutamente normali.
Nel caso della fobia specifica la paura è invece particolarmente intensa per cui nei casi più gravi può presentarsi un vero e proprio attacco di panico o sintomi di panico quando si è esposti alle situazioni temute, ed è presente ansia ogni volta che la persona entra in contatto con lo stimolo fobico e non solo occasionalmente (è diverso se la persona ha ansia importante ogni volta che prende l’aereo oppure gli capita una volta ogni tanto in condizioni di turbolenze). Un tipico esempio di sintomi di panico (di tipo astenico) riguardano senso di sbandamento, vertigini o svenimento al momento di effettuare un prelievo del sangue.
Nei bambini si possono osservare alcuni comportamenti come pianto, scoppi di rabbia, il rimanere congelati (freezing) o l’aggrapparsi al genitore (clinging).
Non sempre è possibile mettere in atto strategie che permettano di evitare la situazione temuta. In questi casi la situazione o l’oggetto possono essere sopportati, ma in uno stato di ansia e disagio intensi.
È chiaro quindi come anche queste condizioni possano associarsi a una compromissione del funzionamento sociale e lavorativo della persona e possano creare conseguenze importanti in particolari circostanze (ci basti pensare alla necessità di ricevere trattamenti medici in una persona che ha fobia per aghi, iniezioni, sangue o procedure mediche).