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Disturbi Depressivi

La mia giornata spesso comincia
alle tre del mattino,
Il sonno si rompe
come se non mi aspettasse
un nuovo giorno
ma una nuova era.

Franco Arminio
Io non lotto contro il mondo, io lotto contro una forza più grande, contro la mia stanchezza del mondo.
Emil Cioran

Per quanto riguarda i disturbi depressivi è necessario innanzitutto fare una premessa.
Queste condizioni si caratterizzano per un’alterazione dell’umore, dove con umore si intende non solo uno stato emotivo, ma uno stato che comprende anche aspetti cognitivi (di pensiero), motivazionali (di comportamento) e fisici (corporei).
Ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni, esperisce delle fluttuazioni dell’umore in risposta agli eventi che gli capitano. Così se vincere un premio o passare un esame all’università potrà tipicamente alzare il tono del nostro umore, la perdita di un lavoro o lasciarsi con il partner procurerà anche qui generalmente un abbassamento del tono dell’umore.
Queste fluttuazioni che tutti noi esperiamo possono considerarsi assolutamente normali e appropriate, così come potrebbe considerarsi più patologico uno stato di gioia e assenza di tristezza in seguito alla morte di un proprio caro.
La tristezza è un’emozione e come tale è per noi un’importante fonte di informazioni e fa parte della comune esperienza di tutti gli essere umani.
Nel caso dei disturbi depressivi (così come nei bipolari) ci troviamo di fronte a stati emotivi estremi che non sembrano adeguati al contesto e alle circostanze in cui si manifestano.
In questi casi è molto importante andare a comprendere insieme, terapeuta e paziente, i significati profondi attribuiti agli eventi dalla persona, cosa che ci chiarisce il collegamento tra gli eventi stessi e lo scompenso depressivo.

Hansell, J., & Damour, L. (2007). Psicologia clinica. Zanichelli. Bologna.