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Disturbo d'ansia generalizzata

Il disturbo d’ansia generalizzata fa riferimento a una condizione di ansia e preoccupazione eccessive nella forma di un’attesa apprensiva, che è esperita dalla persona in modo pressoché costante, quotidianamente o quasi, e che si protrae nel tempo.
Le preoccupazioni possono riguardare tutta una serie di aspetti della vita quotidiana, eventi e attività, incombenze lavorative, prestazioni scolastiche o sportive, preoccupazioni per il benessere dei familiari, possibili disgrazie che possono accadere, questioni di tipo economico o altri piccoli aspetti di tutti i giorni come lo svolgimento delle faccende domestiche o il rispetto della puntualità agli appuntamenti.
Chiaramente ciascuno di noi può comunemente esperire nella sua quotidianità tutta una serie di preoccupazioni che tuttavia risultano transitorie e non interferiscono con il proprio funzionamento. È importante a questo riguardo ricordare che la preoccupazione è un’emozione e, in quanto tale, non è di per sè patologica, ma ha una sua specifica funzione e utilità. Solo quando diventa eccessiva, pervasiva, persistente, causando disagio significativo e compromissione del proprio funzionamento sociale, scolastico o lavorativo, solo in questi casi si può considerare la presenza di uno stato patologico.
Nel disturbo d’ansia generalizzato l’ansia non ha carattere discreto come nell’attacco di panico, ma si presenta in forma “spalmata”, dilatata nel corso della giornata.
La persona che sviluppa questa condizione non riesce a controllare lo stato d’ansia e tipicamente le preoccupazioni interferiscono con lo svolgimento dei compiti e delle attività quotidiane e con l’attenzione che si pone nel portarli a termine.
Allo stato d’ansia costante si associano tipicamente una serie di altri sintomi tra i seguenti:

  • sentirsi irrequieti, tesi e “con i nervi a fior di pelle”;
  • facile senso di affaticamento;
  • difficoltà di concentrazione o possono capitare vuoti di memoria;
  • Irritabilità;
  • Tensioni muscolari (oltre a tensioni e contratture muscolari possono essere presenti tremori, indolenzimenti, scosse o dolori);
  • Alterazione del sonno, che può consistere nella difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti o nel sentire di avere un sonno inquieto, poco appagante e ristoratore.

Nell’ansia generalizzata possono poi essere presenti sintomi che si riscontrano anche nel panico come tachicardia, difficoltà e alterazioni nella respirazione, vertigini, sudorazione, nausea e disturbi addominali, ma questi hanno tipicamente un’intensità inferiore rispetto a quanto accada negli attacchi di panico, sebbene però la loro durata possa essere maggiore e possano protrarsi per più tempo.
Le persone con ansia generalizzata spesso soffrono inoltre di ulteriori condizioni connesse a stati di stress prolungato come la sindrome dell’intestino irritabile e le cefalee.
La presenza del disturbo d’ansia generalizzato causa una compromissione del funzionamento sociale e lavorativo e, non trattato, può associarsi ad altre condizioni che vanno a porsi in comorbilità con lo stesso, come la depressione unipolare e i disturbi da uso di sostanze come tentativo (dannoso) di gestione dei sintomi.
È quindi importante intervenire quanto prima attraverso un percorso che vada a cogliere i significati personali associati all’ansia e promuova nella persona maggiori competenze metacognitive, cioè una consapevolezza del proprio funzionamento e del filtro attraverso il quale sta guardando il mondo.

Per dati e criteri diagnostici riportati si è fatto riferimento al DSM V (American Psychiatric Association 2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. Raffaello Cortina Editore. © Testi soggetti a copyright.

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Dott.ssa Francesca Palma