Disturbo da sintomi somatici
Il disturbo da sintomi somatici si caratterizza per la presenza di uno o molteplici sintomi somatici persistenti che causano disagio alla persona e producono alterazioni nella vita quotidiana.
La sintomatologia avvertita può essere:
- specifica, per cui la persona riferisce ad esempio una sofferenza localizzata, come dolore all’addome, mal di testa, dolore circoscritto in qualche parte del corpo, o
- aspecifica, presentandosi come un più generale senso di spossatezza o nausea.
La persona ha pensieri, sentimenti e comportamenti eccessivi in riferimento ai sintomi ed è presente una costante ed elevata preoccupazione per la propria salute.
Dal punto di vista cognitivo, l’attenzione di chi soffre di disturbo da sintomi somatici è focalizzata sui sintomi, i quali vengono ritenuti pericolosi e indice di una malattia organica (a volte con associate interpretazioni catastrofiche circa la gravità della malattia).
Per quanto concerne i comportamenti, la persona che presenta questo quadro può essere portata a controllare il corpo ripetutamente per verificare la presenza di anomalie (ad esempio può pesarsi numerose volte al giorno per verificare che non stia perdendo peso ritenendo che questo indicherebbe la presenza di una malattia, oppure potrebbe ispezionare al tatto o alla vista una medesima parte del corpo con frequenza sempre alla ricerca di segni di patologia).
Tipicamente la persona si sottopone a ripetute visite mediche ed esami che producono per lo più esiti negativi. Nonostante questo, la rassicurazione del medico circa il fatto che i sintomi non siano indicativi di una grave patologia organica non è sufficiente a ridurre la preoccupazione. Possono al contrario formarsi credenze circa il fatto che la valutazione e il trattamento indicati dal medico siano stati inadeguati o che il professionista non abbia considerato la situazione con la dovuta serietà.
Frequentemente si associa ai sintomi fisici il timore che qualsiasi attività fisica possa essere dannosa per il corpo, motivo per il quale viene evitata.
In relazione quindi a queste preoccupazioni e pensieri relativi alla propria salute, la persona è portata a consumare molto tempo ed energie tra visite, controlli del proprio corpo, ricerca di rassicurazioni.
Per parlare di disturbo da sintomi somatici è necessario che questi sintomi, e in particolare il disagio e la preoccupazione connessi, non siano spiegati interamente da una patologia organica; in tal caso si tratterebbe di preoccupazioni assolutamente normali in relazione alla condizione diagnosticata. Se tuttavia è presente una condizione organica, questo non esclude la compresenza di un disturbo da sintomi somatici, il quale potrà essere rilevato nel caso in cui pensieri, emozioni e comportamenti associati alla patologia siano evidentemente eccessivi.
È da tenere presente che anche qualora non sia rilevabile un’alterazione organica che spieghi i sintomi, la sofferenza che la persona riporta è autentica. Spesso tuttavia, a un osservatore esterno può sembrare che il soggetto utilizzi i sintomi per evitare di svolgere attività spiacevoli o per ricevere attenzione e cure (Kring et al., 2017), con il rischio di sottovalutare la sofferenza della persona e la gravità delle ripercussioni che questa condizione clinica può provocare.
Ricordiamo che lo sperimentare disagi fisici transitori è comune e non costituisce una patologia, nella misura in cui tipicamente questi non destano eccessive preoccupazioni e vengono ritenuti come fenomeni passeggeri, eventualmente connessi a un momento di maggiore stress. Un campanello d’allarme può essere invece la tendenza ricorrente ad attribuire sintomi fisici ordinari a una patologia organica.
Questa condizione può portare a una notevole compromissione della propria qualità di vita e associarsi a sintomi ansiosi e depressivi, motivo per cui è importante intervenire attraverso un percorso che tenga nella dovuta considerazione la sofferenza connessa a questa condizione. Spesso il disturbo da sintomi somatici è un quadro che si presenta anche nei bambini, anche se tipicamente, prima dell’adolescenza si riscontra la presenza di sintomi fisici (come un ricorrente dolore all’addome), ma senza che sia presente una preoccupazione persistente per la propria salute fisica.
Kring, A. M., Johnson, S. L., Davison, G. C., & Neale, J. (2017). Psicologia clinica. Bologna: Zanichelli