Disturbo d'ansia di malattia
La caratteristica centrale del "disturbo d'ansia di malattia" è la preoccupazione di avere o di contrarre una grave malattia, come il cancro, un infarto, un ictus o l’AIDS, senza che sia stata diagnosticata.
Questa condizione si differenzia dal disturbo da sintomi somatici in particolare per il fatto che non sono presenti sintomi somatici o, qualora siano presenti, sono solo di lieve intensità. Quello che accade è che la preoccupazione venga innescata dal riscontrare sensazioni fisiche non patologiche o segni che vengono interpretati come indicatori di una malattia. Ne sono un esempio la sensazione di vertigine che si può provare quando ci si alza velocemente da una sedia (vertigine ortostatica), gli occasionali e transitori fischi alle orecchie (tinnito), un episodico gonfiore allo stomaco con conseguenti eruttazioni o riscontrare la presenza di un piccolo livido.
A differenza che nel disturbo da sintomi somatici il disagio non deriva tanto dal sintomo in sé, quanto dall’ansia che si tratti di una malattia.
Anche nei casi in cui la persona presenti effettivamente una patologia organica, o sussista un rischio che la sviluppi (ad esempio per questioni di familiarità), nel disturbo d’ansia di malattia la preoccupazione esperita dal soggetto risulta eccessiva rispetto a questa condizione. Chiaramente nel caso in cui sia presente una condizione medica, è ragionevole aspettarsi una certa quota di preoccupazione, che però, in molti casi, rientra nell’ambito della normalità, cioè di quanto molti di noi esperiscono nel corso della propria vita in relazione a determinati eventi negativi.
In altri termini esiste un’ansia non patologica per la salute che si può presentare in relazione alla diagnosi di una grave condizione patologica. In queste situazioni, anche qualora l’ansia fosse effettivamente eccessiva e esperita dalla persona con grande disagio, sarebbe più opportuno parlare di un disturbo o di una difficoltà di adattamento rispetto alla situazione stressante.
Nel disturbo d’ansia di malattia sono quindi presenti centralmente due aspetti:
- l’idea di essere malati;
- un livello elevato di ansia connessa alla salute, per cui la persona si allarma facilmente rispetto alla propria condizione fisica, anche solo sentendo di qualcuno che si è ammalato o leggendo notizie o articoli relativi a questioni sanitarie.
Come nel caso del disturbo da sintomi somatici, le persone con ansia di malattia possono sottoporsi a una serie prolungata di visite ed esami medici, i quali danno esiti negativi. Nonostante questo, la rassicurazione medica non è sufficiente a ridurre la preoccupazione che, in certi casi, si amplifica ulteriormente in ragione dell’attenzione medica ricevuta. In altre situazioni, invece, l’ansia per la malattia è talmente forte che la persona evita la richiesta di assistenza medica.
Spesso la malattia diventa un elemento centrale dell’identità dell’individuo e dell’immagine che questa ha di sé, motivo per cui la persona finisce spesso per farne oggetto di conversazione.
Come nel disturbo da sintomi somatici, possono esserci frequenti comportamenti di check, cioè di controllo del proprio corpo (ad esempio si misurano la febbre molte volte in un giorno, o controllano spesso la gola allo specchio) e richieste di rassicurazioni a medici, amici, parenti e al partner. Si associano anche comportamenti di ricerca eccessiva di informazioni, su libri o attraverso internet, relative alla malattia che la persona ritiene di avere.
Spesso chi vive questo stato d’ansia riferisce un’insoddisfazione per i trattamenti medici ricevuti, ritenuti non efficaci e l’idea di non essere stati presi con serietà dal personale sanitario. D’altra parte, la continua richiesta di rassicurazioni può indurre nel personale medico, una reazione frustrata e ostile, la quale non farà che alimentare il senso di insoddisfazione della persona per le cure ricevute.
Questa condizione si associa a una generale compromissione del funzionamento del soggetto in vari ambiti di vita, in quanto può comportare l’evitamento di situazioni ritenute rischiose (come il fare visita a familiari con problemi di salute, o lo svolgimento di attività fisica) e può influenzare negativamente le relazioni interpersonali.